Ricordate l’ormai storico film di Totò “Siamo uomini o caporali”?
E’ un film del 1955 diretto da Camillo Mastrocinque e interpretato da Totò e Paolo Stoppa in due rispettivi ruoli contrapposti: l’uomo e il caporale.

Oggi mi è tornato in mente, in realtà è solo colpa vostra…
Discutendo di ToelettAPP sui social tra colleghi interessati ed altri meno ( per mille ragioni non sta a me giudicare ) siamo arrivati a toccare i massimi sistemi, discutendo sulla figura del Toelettatore e sulla sua collocazione nel mondo dell’impresa.

A quanto ho capito, nell’immaginario collettivo, ci sono due macro classificazioni: c’è chi si definisce artigiano e c’è chi si definisce imprenditore. Io come penso abbiate già capito rientro nel secondo gruppo, o meglio mi definisco un artigiano imprenditore.

Ai sensi dell’art. 2 e 3 della L.443/1985 è artigiano colui che: – “(…) esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri e i rischi attinenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo”; – “nell’esercizi

Ora per non essere un giurista, ma un semplice toelettatore, mi pare chiaro dedurradall’art. 2 e 3 della L.443/1985 che un artigiano è semplicemente il titolare dell’impresa artigiana. Semplificando ancora un artigiano non è altro che un imprenditore.

Detto questo possiamo dire che gli artigiani sono un sottoinsieme dell’insieme madre degli imprenditori.

Chiarito che siamo tutti quanti imprenditori, vorrei capire come mai è uso consolidato nella nostra categoria, non comportarsi da tali. Vedo molti colleghi che addirittura prendono le distanza dalla definizione di imprenditore.

In ambito economico, l’imprenditore è colui che detiene fattori produttivi (capitali, mezzi di produzione, forza lavoro e materie prime), sotto forma di imprese, attraverso i quali, assieme agli investimenti, contribuisce a sviluppare nuovi prodotti, nuovi mercati o nuovi mezzi di produzione stimolando quindi la creazione di nuova ricchezza e valore sotto forma di beni e servizi utili alla collettività/società.

Quanti di voi toelettatori si sentono rappresentati da questa definizione? Alla fine noi cosa facciamo se non offrire un servizio utile alla collettività? Apriamo una partita iva, facciamo investimenti in termini di attrezzatura, procacciamo e ci prendiamo cura dei clienti con il fine ultimo di offrire la nostra forza lavoro per rispondere ad un esigenza.

Negli investimenti che facciamo ci sono tutta quella fetta di strumenti che ci permettono di offrire un servizio di qualità. Vasche, forbici, sciampi, soffiatori, tavoli da toelettatura, cardatori ecc ecc.

Io oltre agli strumenti standard, ho investito anche per un app di prenotazione (ToelettAPP), in modo da avere un contatto diretto, efficiente ed elastico con i miei clienti. Il tutto volto per offrire un servizio utile alla collettività ( come recita la definizione di imprenditore )

Mi chiedevo allora perchè demonizzare la parola IMPRENDITORE?

E voi come la pensate? Vi definite artigiani o imprenditori? Per dirla alla Totò siamo uomini o caporali ?
Come al solito fatemelo sapere.

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